Un recente provvedimento del Tribunale di Roma ha disposto, per una coppia separata, l’alternanza dei genitori nella casa familiare. Un’inedita organizzazione della vita familiare: genitori si alterneranno settimanalmente nella casa familiare (L’assegnazione della casa coniugale ai figli), dove continuerà a risiedere stabilmente il figlio di quattro anni.

La decisione, definita in via provvisoria in attesa della consulenza tecnica psicologica, richiama l’attenzione su un modello che in Italia viene talvolta chiamato “casa dei bambini”. Si tratta di una soluzione che ribalta la prospettiva tradizionale: non è il minore a spostarsi tra le abitazioni dei genitori, ma sono gli adulti a doversi alternare nella casa familiare, per garantire al bambino la massima continuità abitativa e affettiva.

Secondo i giudici, in assenza di elementi che consentano di individuare un genitore “prevalente”, è opportuno privilegiare la stabilità del minore, mantenendolo nel suo ambiente quotidiano. La logica è chiara: il bambino deve restare nella casa di sempre, salvo che emerga un interesse superiore (L’interesse superiore del minore) a definirne una collocazione prevalente con uno dei due genitori.

Tuttavia, la cosiddetta casa dei bambini presenta anche criticità. La condivisione di spazi e tempi familiari distinti può alimentare conflitti tra gli ex partner e creare tensioni emotive per il minore. L’alternanza settimanale, inoltre, può risultare fonte di stress e di instabilità, mentre per i genitori la gestione logistica ed economica di due abitazioni può diventare rapidamente insostenibile.

La Corte di Cassazione, in più occasioni, ha chiarito che un simile assetto può essere adottato solo in contesti di bassa conflittualità, poiché presuppone un elevato grado di cooperazione e condivisione tra madre e padre. La organizzazione concordata è il presupposto come sancito già nelle ordinanza della cassazione del 2023 n. 6810 e già nel 2018 n. 23105.

Il provvedimento del Tribunale di Roma, pur provvisorio, riapre dunque il dibattito su come garantire al meglio il diritto dei figli alla continuità affettiva e abitativa, senza trasformare la separazione in un terreno di ulteriore instabilità.

Sempre fondamentale affidarsi a legali e consulenti specializzati  per mitizzare i conflitti e trovare la migliore soluzione per il minore.

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