Il rapporto nonni e nipoti come è regolato e  tutelato dalla riforma Cartabia (La riforma Cartabia e tutela della persona).
Nel contesto del giudizio di separazione, i genitori hanno la possibilità di chiedere al giudice di regolare i rapporti tra i nonni e i nipoti, come previsto dall’art. 317-bis del Codice Civile.  Si tratta sempre del  diritto dei nonni a mantenere un rapporto significativo con i nipoti, soprattutto in situazioni familiari che implicano separazioni o divorzi (Diritto dei nonni a mantenere rapporti con i nipoti).
Art. 317-bis CC stabilisce che i nonni possano chiedere al giudice di essere ascoltati nell’ambito di un procedimento di separazione o divorzio, qualora ritenuto necessario per l’interesse del minore. L’articolo sancisce infatti che i nonni possano richiedere un provvedimento che regoli le modalità di visita e relazione con i nipoti, anche in caso di separazione dei genitori.
La Corte di Cassazione ha ribadito in diverse occasioni che la relazione con i nonni rientra nell’ambito dell’interesse del minore, ed è quindi legittimo che i genitori, chiedano al giudice di regolamentare tale relazione, ove necessario.
La riforma Cartabia, intervenendo sulla disciplina di separazione e divorzio, ha voluto accentuare la centralità dell’interesse del minore. Ma anche riconoscere i diritti di altre figure familiari, come i nonni, nel preservare legami affettivi importanti. La Cassazione ha ribadito che, in assenza di una relazione già compromessa, i nonni hanno il diritto di poter mantenere un legame con i nipoti, che il giudice deve salvaguardare se questo non contrasta con l’interesse del minore.
Quindi, sebbene i genitori possano chiedere la regolazione dei rapporti tra i nonni e i nipoti nel procedimento di separazione. La decisione finale è in capo al giudice, che dovrà considerare il miglior interesse del minore (L’interesse superiore del minore), tenendo conto delle circostanze specifiche di ogni caso.
L’intervento volontario del terzo nel giudizio di separazione è regolato dall’art. 105 c.p.c., che consente a un terzo di intervenire volontariamente in una causa per far valere i propri diritti o interessi giuridicamente rilevanti.
Nel contesto di un procedimento di separazione o divorzio, l’intervento di un terzo può avvenire in determinate circostanze. Come nel caso dei nonni, che, ai sensi dell’art. 317-bis del Codice Civile, possono chiedere di essere ascoltati dal giudice per regolare i rapporti con i nipoti. Anche nel contesto della separazione dei genitori. In questo caso, i nonni potrebbero intervenire volontariamente nel giudizio di separazione, al fine di tutelare il loro diritto di mantenere un rapporto con i nipoti.
In particolare, l’intervento volontario del terzo si verifica in queste condizioni.
  1. Rilevanza dell’interesse: Il terzo deve far valere un interesse giuridicamente tutelato e che risulti essere pertinente alla causa in corso. Ad esempio, nel caso di separazione, il terzo (come un nonno) può intervenire se ha un interesse diretto a mantenere un legame affettivo o relazionale con il minore, e questo interesse è oggetto di discussione nel giudizio.
  2. Proposizione dell’intervento: Il terzo, per poter intervenire, deve depositare una richiesta formale presso il tribunale che sta trattando il caso di separazione. La richiesta deve indicare l’oggetto dell’intervento, ossia la volontà di far valere un proprio diritto o interesse nell’ambito della causa. Il giudice deciderà se accogliere o meno tale intervento.
  3. Valutazione del giudice: Il giudic
  4. e è libero di ammettere o meno l’intervento, ma deve tener conto dell’interesse giuridico del terzo. Se l’intervento non è ritenuto pertinente o non riguarda l’interesse del minore, il giudice può decidere di escluderlo. Per esempio, se un nonno interviene per chiedere di mantenere rapporti con il nipote, ma tale richiesta non è in linea con l’interesse del minore, il giudice potrebbe rigettarla.
Caso specifico dei nonni.
I nonni, in quanto soggetti che non sono direttamente coinvolti nel processo di separazione tra i genitori, possono comunque intervenire, in virtù del loro diritto di mantenere un rapporto con i nipoti. La riforma Cartabia ha ampliato la possibilità per i nonni di chiedere un provvedimento in sede di separazione, quindi, in tal caso, si configurerebbe un intervento volontario da parte loro per far valere questo diritto.
La Cassazione e l’intervento dei nonni.
La Corte di Cassazione, nelle sue sentenze, ha sottolineato che i nonni hanno diritto a mantenere un rapporto con i nipoti. Soprattutto quando questo rapporto è nell’interesse del minore. In un caso di separazione dei genitori, il giudice può regolamentare i contatti tra nonni e nipoti, qualora sussista un legittimo interesse dei nonni. La Cassazione ha ribadito che un intervento dei nonni, anche in qualità di terzi, potrebbe essere fondamentale per evitare che la separazione dei genitori vada a compromettere legami familiari affettivi importanti.
In sintesi, l’intervento volontario del terzo nel giudizio di separazione può essere un’azione strategica per tutelare diritti e interessi. Tuttavia, la decisione finale spetta al giudice, che valuta sempre l’interesse del minore come priorità.
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