I criteri di affidamento dei figli minori scelti dal giudice in caso di conflitto nel rapporto famigliare prevedono un giudizio prognostico.
Il giudizio tiene conto dell’esclusivo interesse morale e materiale dei figli minori e indaga la capacità dei genitori di crescere ed educare i figli all’interno della nuova dinamica familiare. Viene valutata la idoneità dei genitori ma anche la inidoneità. Ovvero la manifesta carenza di uno dei genitori o inidoneità educativa o comunque una condizione tale da rendere l’affidamento pregiudizievole per il minore.
Nell’assoluto rispetto della bigenitorialità, i criteri di affidamento dei figli minori devono tenere conto di molti aspetti in concreto. Viene eseguita una analisi delle rispettive capacità (La responsabilità genitoriale) in merito alla relazione affettiva con i figli, alla disponibilità, assiduità, attenzione. Consuetudini, ambiente sociale; tutto quanto concerne ciò che il genitore affidatario è in grado di offrire.
La presenza dei genitori all’interno della vita dei figli deve essere comune, gli stessi devono infatti cooperare, nonostante tutto, nella assistenza, educazione e istruzione. Il supremo diritto dei figli è quello alla bigenitorialità (Bigenitorialità. Prospettive di riforma). Con bigenitorialità si intende, infatti, la presenza comune dei genitori nella vita dei figli, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi i genitori. Gli stessi genitori hanno infatti il dovere di cooperare nella loro assistenza, educazione e istruzione.
La Cassazione, in una recente sentenza, la numero 30191 del 2019, con una chiara disamina degli artt. 337-ter e 337- quater c.c., conclude per una disamina da parte del giudice su elementi concreti che connotano la capacità genitoriale. Criterio principe di affidamento dei figli minori è rappresentato dall’interesse dei morale e materiale dei minori stessi; inoltre deve essere privilegiato il genitore che appaia più idoneo a ridurre le conseguenze negative del conflitto familiare, assicurando ai minori il miglior sviluppo della loro personalità. Anche se sopravvengono fatti nuovi, è possibile che sia richiesta una mutazione della collocazione dei figli minori. Viene di solito accolta solo se sorretta da gravi motivi o da fatti nuovi e che esigano il mutamento nell’interesse dei minori (Tribunale di Matera n. 250/2018).
In sintesi, i criteri di affidamento dei figli minori si basano sul diritto soggettivo del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori. E’ fondamentale rivolgersi ad esperti che guidino la valutazione giudiziale circa i provvedimenti da adottare per l’affidamento del minori sul diritto di quest’ultimo ad una crescita serena ed equilibrata.
www.avvocatoansidei.it