Nella educazione religiosa del minore quale ruolo hanno i genitori?

I genitori hanno il dovere di educare i figli (La responsabilità genitoriale) e ciò rientra nella più ampia responsabilità genitoriale. Spesso nascono divergenze nell’esercizio di tale diritto/dovere.

Ovviamente l’educazione nel suo senso generale deve trovare un bilanciamento. Bilanciamento nella eterogeneità della famiglia prima di tutto. Non secondariamente nella inclinazione dei figli, al fine di garantire un sano e equilibrato sviluppo psicofisico (L’interesse superiore del minore).

Il bilanciamento deve avvenire anche tenendo conto dei diversi orientamenti dei genitori, congiuntamente responsabili della educazione religiosa del minore.

La giurisprudenza dimostra che non sempre i genitori sono in grado di perseguire l’interesse del minore (Filiazione e principi Cedu).

La Costituzione tutela questo percorso a partire dall’art. 2 e art. 3, anche non avendo raggiunto la maggiore età per autodeterminarsi liberamente.

I genitori quindi secondo l’art. 30 Cost. e art. 147 c.c. hanno il dovere di garantire anche l’educazione religiosa del minore.

Sono altresì vietate discriminazioni legate al convincimento religioso. Non esistono però riferimenti specifici per dirimere conflitti tra genitori in campo religioso. Vale il “sentire comune”, il buon senso.

Solo nel momento i cui è possibile analizzare, per età, la capacità di discernimento del minore è garantita la possibilità di autodeterminazione. Libertà e consapevolezza nell’ambito di atteggiamenti che si concretizzano e risultano duraturi verso un credo religioso.

Non esistono quindi limiti in capo ai genitori nella educazione religiosa del minore, se non quelli legati all’interesse supremo del minore. La Giurisprudenza testimonia che il Giudice può emettere provvedimenti contenitivo in caso di eccessi o comportamenti pregiudizievoli. Il tutto viene verificato attraverso l’osservazione dei servizi sociali e l’ascolto del minore /La fase istruttoria nel procedimento di separazione).

Al momento non esiste quindi un riconoscimento espresso ma esistono gli strumenti di garanzia e tutela.

 

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