La violenza assistita cosa è ?
La violenza assistita (Maltrattamenti in famiglia) è un fenomeno che riguarda i minori che sono esposti a comportamenti violenti tra i membri della famiglia, anche se non sono direttamente vittime di maltrattamenti fisici o psicologici. Tuttavia, essere testimoni di abusi può avere gravi ripercussioni sul benessere psicologico ed emotivo dei bambini e degli adolescenti, e può influenzare in modo significativo lo sviluppo e la salute mentale a lungo termine.
La violenza assistita si verifica quando un bambino o un adolescente è testimone di atti di violenza domestica, come maltrattamenti fisici, psicologici o sessuali tra i genitori o tra altri membri della famiglia. Pur non subendo direttamente la violenza, l’esposizione a questi episodi può essere traumatica e avere conseguenze devastanti, tra cui:
- Disturbi psicologici: ansia, depressione, disturbi post-traumatici da stress (PTSD), difficoltà relazionali e comportamentali.
- Comportamenti devianti: i minori che assistono alla violenza possono sviluppare comportamenti aggressivi o antisociali, replicando modelli violenti appresi.
- Bassa autostima e difficoltà emotive: la violenza assistita può influire sul senso di sicurezza, sull’autostima e sul benessere emotivo del minore.
- Rischi per la salute: stress cronico e traumi emotivi legati all’esposizione alla violenza domestica possono influire sulla salute fisica, aumentando il rischio di malattie.
Nel contesto giuridico italiano, la violenza assistita è riconosciuta come una forma di abuso psicologico e come una causa di danno psicologico per il minore. In particolare, l’articolo 572 del Codice Penale stabilisce che il minore che assiste ai maltrattamenti in famiglia è considerato persona offesa dal reato (comma IV). Questo significa che, pur non essendo direttamente aggredito, il bambino che è esposto a violenza ha diritto alla protezione e può essere parte del procedimento penale come vittima.
Le norme.
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Codice Penale: L’articolo 572, che punisce i maltrattamenti in famiglia, considera il minore che assiste ai maltrattamenti come una vittima indiretta. Tale tutela è una forma di riconoscimento giuridico della violenza assistita.
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Legge 154/2001: La legge contro la violenza domestica, che ha rafforzato le misure di protezione per le vittime di violenza in famiglia, riconosce l’importanza di tutelare anche i minori vittime di violenza assistita. La legge consente di applicare provvedimenti come il divieto di avvicinamento e la custodia cautelare in caso di violenza domestica.
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Convenzione di Istanbul (2011): A livello europeo, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) stabilisce che gli Stati devono proteggere i minori esposti alla violenza domestica, trattandoli come vittime e garantendo il loro diritto alla protezione.
Le misure di protezione.
In Italia, in caso di violenza assistita, esistono diverse misure di protezione per i minori:
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- Allontanamento del maltrattante dalla famiglia: il giudice può disporre l’allontanamento del genitore violento dalla casa familiare per proteggere i minori.
- Misure di supporto psicologico: il minore può ricevere supporto psicoterapeutico per affrontare gli effetti traumatici dell’esposizione alla violenza.
- Affido temporaneo: il giudice può decidere per un affido temporaneo del minore a un parente o a una struttura protetta, qualora la situazione familiare non possa garantire la sicurezza e il benessere del bambino.
Conclusioni.
La violenza assistita è un problema grave che colpisce non solo le vittime dirette di maltrattamenti, ma anche i minori che ne sono testimoni. La legislazione italiana ha fatto progressi nel riconoscere la gravità di questo fenomeno, considerando il minore come una vittima e prevedendo misure di protezione. È importante che le istituzioni e la società continuino a lavorare per sensibilizzare sulla violenza assistita e per garantire il supporto necessario ai bambini esposti a tali situazioni.
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