Il privilegio di essere parte, in qualità di tutore legale di minori stranieri non accompagnati (https://avvocatoansidei.it/immigrazione-il-minore-straniero/), di un progetto virtuoso di integrazione: il progetto FAMI Sprar, “A misura di bambino – percorsi di affido professionale di MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati), approvato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, sperimentazione nella quale il Comune di Corciano (Perugia) è stato selezionato (http://www.corcianonline.it/2017/11/24/minori-non-accompagnati-corciano-presentato-progetto-misura-bambino/.)
Il Servizio Centrale del Sistema di Protezione internazionale dei richiedenti asilo ha, infatti, disposto il trasferimento di 10 minori stranieri non accompagnati c/o il Comune di Corciano, mediante inserimento all’interno di famiglie c.d. “collocatarie” individuate sulla base di una graduatoria detenuta dal Comune di Corciano, nell’ambito dei percorsi di affido professionale di minori stranieri non accompagnati (https://avvocatoansidei.it/affidamento-sociale-a-terzi-e-adozione-mite/); si tratta di famiglie che hanno intrapreso il percorso dell’affido professionale e pertanto formate sotto molteplici aspetti.
ll percorso di selezione della famiglia si avvia con una valutazione dei requisiti della famiglia candidata che consenta di procedere al successivo abbinamento tra la famiglia e Minore Straniero Non Accompagnato. La valutazione si realizza attraverso un cammino, costituito da colloqui tra assistente sociale e la potenziale famiglia affidataria ed una visita domiciliare.
Successivamente la famiglia effettua un colloquio con una psicologa deputata a valutare le motivazioni che sottendono la scelta di accogliere un Minore. Al colloquio è presente anche la figura del mediatore linguistico-culturale.
Il mediatore aiuta la “Famiglia Professionale” a comprendere le specificità del progetto per MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati), rispondendo in maniera pertinente e contestualizzata ad eventuali quesiti o perplessità. La procedura dell’Ente proponente stabilisce i requisiti di base, personali e familiari, necessari e sufficienti per accedere ai percorsi professionalizzanti, nonché i requisiti specifici in termini di competenze della famiglia affidataria. Infine, l’equipe di progetto raccoglie tutte le informazione ottenute dalla valutazione e, se queste sono positive, definisce abbinamento tra MSNA e famiglia.
Ogni famiglia segue un percorso di formazione e supervisione da parte di psicologo, antropologo ed esperto legale.
Senza dubbio, tutte le figure professionali inserite nel progetto permettono di evitare i vuoti che potrebbero crearsi nel “normale” percorso di tutela. Un’unica persona non può coprire tanti aspetti con la medesima costanza e competenza.
Inoltre, collocare il minore presso una famiglia, contribuisce a rendere il percorso di integrazione concreto. Non di secondaria importanza, viene garantito così uno sviluppo personale più sereno: le famiglie collocatarie, inserite nel progetto, collaborano tra di loro; i ragazzi frequentano il medesimo istituto comprensivo; partecipano ad attività ed incontri organizzati, e si viene così a creare una comunità che “fa rete”.
Un vero esempio di integrazione e una opportunità imbattibile per questi ragazzi!
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