Amministrazione di sostegno (AMMINISTRAZIONE di SOSTEGNO) uno strumento che ha bisogno di una necessaria riforma. L’amministrazione di sostegno, abusato spesso e mal cucito addosso alla persona e alle sue esigenze. In questo periodo di restrizioni Covid non si ferma l’approfondimento, lo studio, la ricerca. Con Cammino, ci si interroga; dove va il diritto di famiglia? In particolare, l’ amministrazione di sostegno (Quando serve l’autorizzazione del Giudice Tutelare).

Da una intervista dell’avv. Maria Giovanna Ruo e l’avv. Erislia Trotta di Cammino https://www.cammino.org al prof. Paolo Cendon, alcuni spunti.

Nell’ambito della tutela delle persone fragili esiste un tavolo presso il Ministero di Giustizia per abolire l’interdizione (INTERDIZIONE e INABILITAZIONE). In particolare una proposta del prof. Cendon per una riforma all’esame della Commissione Giustizia per la tutela delle persone “fragili”. In Europa, altri paesi sono già avanti. Esistono infatti uffici integrati con volontariato, enti che fanno fnzionare questi istituti.  Il lavoro è incentrato sul rafforzamento dell’amministrazione di sostegno.
Occorre pensare a un trust c.d. all’italiana., che è patrimonio di destinazione e che sostituirebbe la figura del fedecommesso. Nel 2003 legge sull’amministrazione di sostegno aveva introdotto un primo articolo che fa da stendardo. …. “L’amministrazione di sostegno ha il compito di proteggere le persone non autosufficienti” ……”restringendo al minimo possibile le capacità di queste persone”…Questo inciso rimane però fuori dal codice. Tali parole restano solo cornice di inquadramento della legge. Viene recuperata questa bandiera dell’istituto, come la bandiera dei diritti dei disabili. Questa riforma sarà introdotta nel codice. Tale norma ha, infatti, respiro costituzionale. Altra novità di questo progetto è l’abrogazione della interdizione. Non sia hanno numeri certi sul numero di interdetti ma ve ne è un gran numero. E questo istituto, non plasmato sulla personale situazione del suo beneficiario, talvolta è eccessivo.
Altro aspetto sul quale soffermarsi. Non si deve pensare ad una automatica amministrazione di sostegno in caso di persona anziana (Consenso informato e amministrazione di sostegno). Oggi si invecchia di più ma le condizioni di salute sono differenti. Non ci deve essere un abuso dello strumento. Si può ben usare lo strumento della procura al posto del Giudice Tutelare; nonostante di vi siano delle evidenze di tutela che tranquillizzano. La logica del diritto deve essere spostata “dal basso”.  Cioè abbassare il taglio del livello delle decisioni rispetto alla interdizione.
L’amministrazione di sostegno, introduce una logica diversa. Per questo si parla di riforma. Si cuce un vestito su misura basato sulla volontà dell’amministrato. Il progetto ancora più radicale vorrebbe una sorta di testo unico su tutti i diritti dei soggetti fragili.

Si parla ancora troppo poco della emergenza sociale legata alle persone “fragili”. E’ opportuno rivolgersi a professionisti specializzati per trovare il giusto “abito”.

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