Cosa si intende per violenza di genere? Semplicemente ogni violenza che si esprime su donne e minori in vari modi: da quella domestica esercitata nell’ambito familiare, attraverso minacce, maltrattamenti sia piscologici sia fisici, atti persecutori o stalking, abusi sessuali, uxoricidi.

L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) ha pubblicato un elenco di tipologie di violenze sulle donne esercitate dal partner sono davvero molte e di diversa natura.

In particolare oggi parliamo  di stalking ogni volta che ci riferisce ad una serie di condotte persecutorie, che continuamente ripetute nel tempo, suscitano un danno alla vittima che le subisce, influendo sulle normali abitudini di vita quotidiana e che contemporaneamente generano uno stato di ansi e paura. Lo stalking, racchiude in se infatti svariate condotte riconducibili sia alla violenza di genere, sia a tutte quelle reiterate interferenze nella vita di un altro soggetto.

Occorre infatti analizzare gli aspetti psicologici e le caratteristiche dello stalker anche perché non esiste una vera e propria classificazione, ma va valutato caso per caso. Si può però partire dalle motivazioni dello stalking, orientate perlopiù al “potere per il potere” o desiderio di controllare e influenzare gli altri. I comportamenti del molestatore rientrano nell’ambito di uno spettro psicopatologico costituito da tre fattori: ossessività, impulsività e compulsività. E’ utile analizzare i tre fattori sopratutto in fase preventiva, al fine di predire la possibile reiterazione dei fenomeni.

Il bene giuridico protetto è la facoltà del soggetto di autodeterminarsi : la fattispecie incriminatrice prevista dall’art. 612 bis c.p., mira a salvaguardare gli ulteriori beni giuridici dell’integrità individuale e della salute; ai fini della configurazione del reato è sufficiente che gli atti ritenuti persecutori, abbiano un risultato destrutturante della serenità e del bilanciamento psicologico della vittima.

La prova poi dell’evento di delitto in riferimento alla causazione nella persona offesa di un grave e perdurante stato di ansia o di paura deve essere ancorata a elementi sintomatici di questo turbamento psicologico ricavabili dalle dichiarazioni della stessa vittima del reato, dai suoi comportamenti.

Non tutti sanno che al fine di prevenire la consumazione di un reato di atti persecutori, la persona che subisce tale condotta può, prima di proporre una eventuale querela, ricorrere alternativamente ad una procedura di ammonimento.

Questa procedura, più snella e meno impegnativa anche per chi subisce l’atto di molestia, può essere utile a far rinunciare lo stalker dalle sue mire, mediante un richiamo tramite agenti di pubblica sicurezza a interrompere ogni ingerenza perpetrata nella vita del richiedente. E’ chiaro che l’ammonimento, che avviene in forma orale, deve avere valide motivazioni e ogni fase della procedura viene corredato di c.d. processo verbale, le cui copie saranno consegnate nelle mani del richiedente e dell’ammonito.

Secondo l’ISTAT la maggior parte dei reati avviene all’interno di coppie e si sono verificati più volte all’interno della settimana; è lampante come il 78% delle vittime non si sia rivolto ad alcun organo istituzionale per cercare aiuto. In particolare le ultime ricerche stabiliscono che il 55% di questi reati si manifestano nella relazione di coppia, il 25% all’interno di condomini, il 15% sul posto di lavoro e il 5% in famiglia. avvocatoansidei.it